martedì 24 aprile 2012

Mi presento

Ciao a tutti!
Bene, come inizio non c'è male.
Allora, dicevamo, mi presento. Sono un medico. Beh, ora non esageriamo... Sono una studentessa di medicina, ecco. Sono quasi alla fine di questo travaglio durato sei anni (un po' di più per me, a dire il vero, ma solo perché mi piace fare le cose con calma), quindi mi scuserete se ogni tanto me la tiro e mi do del medico. Sarebbe illegale, abuso di professione o qualcosa del genere, ma siamo tra noi e so che non mi denuncerete.
Dunque, per ragioni di studio-barra-lavoro mi sto trovando a girare molto per l'ospedale, e siccome viviamo in Italia la maggior parte dei miei pazienti (ecco, vi avevo avvertito, che ci devo fare) è composta da vecchietti.
Mi piacciono i vecchietti. Sono come i bambini, in un certo senso: fanno i capricci, non sanno parlare bene, non riescono ad andare in bagno né a mangiare da soli. Con la differenza che, se sono ancora abbastanza in sensi, nel momento in cui vedono una ragazza giovane vengono colpiti dal "complesso della nonna", come mi piace chiamarlo, e ti riempiono di sorrisi e caramelle. Mentre dai bambini puoi ricavare solo baci appiccicosi... che, diciamocelo, fan tanta tenerezza, ma non valgono una caramella! (Ovviamente non è sempre così, esistono nonni rissaioli così come esistono bimbi adorabili, ma la media è questa.)
Quindi, ecco il titolo di questo blog, Il vecchio e il bambino. La bambina sono io, anche se le gonnelline e i cerchietti li ho smessi da un po', ma per i miei vecchietti qualunque età sotto i 50 anni si fonde in un unico meraviglioso limbo dell'infanzia. Questo blog parla di loro, di quando sono bravi e di quando mi fanno ammattire, insomma di quel poco delle loro storie che mi è dato di conoscere dall'altro capo dello stetoscopio.


Un'ultima cosa, prima di cominciare. Siccome il reparto è composto da tante persone, e a descriverle una per una mi sa che ci incasiniamo, chiamerò di volta in volta i miei vecchietti con dei soprannomi, giusto per farvi capire di chi sto parlando. Resta inteso che si tratta di nomignoli affettuosi, e che non sottintendono nessuna mancanza di rispetto. Sono sicura che, se fossero in grado di capirlo (e alcuni dei più svegli lo sono), ne riderebbero anche loro, perché ho cercato di condensare in una sola parola tutte le loro caratteristiche salienti. Fate come loro, e fatevici una risata senza malizia.


Ci leggiamo presto!
Vostra,
Bolla Pestifera

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